giovedì 30 aprile 2009

L'INFERNO

L'inferno.

La vita non finisce con la morte, perché l'uomo ha all'interno del suo corpo un'anima immortale che sopravvive alla morte fisica. Dell'esistenza di questa anima immortale ne parlò pure Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ai suoi discepoli quando disse loro di non temere "coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima" (Matteo 10:28). Da notare che Gesù ha detto che il corpo può essere ucciso, mentre l'anima no; per cui è ovvio che essa continua a vivere dopo la morte. Ci sono due posti in cui le anime degli uomini, dopo la morte, possono andare. Uno è un posto di riposo, di refrigerio, di benedizione, etc., in cui vanno coloro che sulla terra hanno amato Dio e fatto la volontà di Dio. L'altro luogo è un posto in cui va il peccatore e colui che ha rifiutato la grazia e l'amore di Dio. Quest'ultimo è un luogo in cui si soffre ed in cui ci sarà il Diavolo coi suoi angeli. Questo luogo nella Bibbia e' chiamato in ebraico Sheol, e in greco Ades, e da alcuni è stato tradotto con "soggiorno dei morti" e da altri con "inferno" (dal latino infernus che significa: luogo che è di sotto, inferiore).

Nel passo di Luca 16:19-31 (il ricco e Lazzaro), il nostro Signore Gesù Cristo racconta una storia realmente avvenuta. Quella storia ci insegna che con la morte non finisce tutto, ma che esiste una vita ultraterrena e che l'anima del peccatore continua a vivere in un mondo invisibile a noi, dopo la sua morte. Questa è la realtà di molte persone che vivono nel peccato e lontani da Dio: vivono sulla terra, godono dei piaceri della vita e si dilettano nel fare il male, ma quando giunge la morte, la loro anima si diparte dal loro corpo e va nell'Ades dove sarà tormentata dal fuoco di quel luogo. Il racconto ci dice che quel ricco godeva splendidamente ogni giorno mentre era sulla terra; però quando è morto, e fu seppellito, si ritrovò in un luogo di tormento, appunto l'Ades. In quel luogo poteva ancora parlare, ricordare, e secondo quello che egli disse ad Abramo, avrebbe potuto essere pure rinfrescato con dell'acqua.

L'Ades, o Inferno, si trova negli antri della terra ad una grande profondità; è in questa creazione, ma vi si entra con la dimensione della realtà invisibile, chiamata anche spirituale. In rare occasioni e avvenuto che direttamente delle persone vi sono entrate con i loro corpi; un esempio è l'episodio avvenuto nel deserto, quando gli Israeliti, dall'Egitto stavano andando nella Terra Promessa (Numeri 16:33 ). E' un luogo reale dove l'anima del peccatore, dopo essere uscita dal suo corpo, va a stare in attesa del giudizio. Noi non possiamo vedere la nostra anima, ma sappiamo che essa dimora in questo nostro corpo di carne ed ossa, e come non possiamo negare l'esistenza dell'anima solamente perché la vediamo, non possiamo neanche negare l'esistenza dell'Ades che non vediamo.

Questo viene prima il Giudizio Universale, ma il luogo dove saranno gettati Satana, i suoi angeli e tutti gli uomini che saranno condannati, cioè nello Stagno di Fuoco e di Zolfo, sarà una condizione in cui le sofferenze saranno maggiori.





Allora ti trarrò giù, con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo d'un tempo, ti farò dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendono nella fossa... (Ezecchiele 26:20).

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E' Dio così crudele da desiderare che le anime soffrono per l'eternità nell'inferno?

E' Dio così crudele da desiderare che le anime soffrono per l'eternità nell'inferno?



Il fatto che Dio condannerà delle anime a soffrire nell'inferno è una dimostrazione della giustizia di Dio, che va di pari passo con l'amore di Dio. Giustizia ed amore sono raffigurate come le due braccia di Dio. Infatti se non ci sarà condanna non ci può essere salvezza; che bisogno ha l'uomo di salvezza se non ci sarà una condanna da cui scampare? Se non vi era bisogno della salvezza, perché allora è venuto nel mondo, sofferto e morto sulla croce il Figlio di Dio?

La resurrezione stessa di Gesù testimonia la giustizia di Dio, il quale ha costituito come giudice proprio suo Figlio. Solo lui è in grado di giudicare rettamente perché oltre ad essere Figlio di Dio è anche il Salvatore degli uomini. Dio ha gia manifestato la sua bontà ed il suo amore verso tutti gli uomini, perché ha programmato e permesso la morte del suo unico Figlio, per dare la possibilità a tutti gli uomini di ricevere la salvezza.

Venendo meno la giustizia, viene meno anche l'amore. Due attributi fondamentali della personalità di Dio: Dio è Amore; Dio è Giusto. La condanna degli empi, oltre a dimostrare la giustizia di Dio, conferma e rafforza l'amore di Dio. La Giustizia di Dio si manifesterà con la stessa intensità con cui si è manifestato l'amore che Dio ha ed ha avuto per l'uomo, che ha permesso la morte di suo Figlio. Alla fine l'amore di Dio si concretizzerà col la giusta ricompensa per coloro che lo hanno amato ed hanno posto in Lui la loro fiducia con obbedienza.



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BREVE DESCRIZIONE DELL'INFERNO SECONDO LA BIBBIA

BREVE DESCRIZIONE DELL'INFERNO SECONDO LA BIBBIA



Anche se è ragionevole credere che la descrizione dell'inferno fatta da Dante Alighieri, nella sua Divina Commedia, è frutto della sua fantasia, non possiamo però ignorare che Dio stesso, prima tramite i profeti e poi tramite Suo Figlio Gesù e gli apostoli, ci parla dell'esistenza di quel luogo e condizione di tormento, che Lui stesso ha destinato a durare per l'eternità.



Sembra essere scontato che, come membri di chiesa e credenti di fede cristiana, accettiamo, tra l'altro, uno degli insegnamenti basilari di Cristo, che è l'esistenza dell'inferno. Purtroppo molti "credenti" rifiutano di accettare tale realtà come voluta da Dio e proclamata dalla Chiesa. Per qualcuno la questione dell'inferno viene aggirata con l'accettazione di ragionamenti e filosofie che alla fine pongono Dio in una posizione di impotenza (alla fine non è capace di perdonare tutti), o di troppa magnanimità (alla fine Dio perdona tutti) o, nel peggiore dei casi, nella posizione dell'ingannatore (Dio ha parlato sì dell'inferno, però non voleva dire che le persone debbono soffrire, etc., etc.). Quando Dio ha voluto creare tutte le cose che esistono non ha chiesto conto a nessuno, per cui anche se non crediamo e non accettiamo qualcosa che Dio ha fatto, non per questo possiamo dire che non esiste!

COS'É L'INFERNO?

Come punto di partenza dobbiamo fare una distinzione tra il luogo di tormento in cui vanno i peccatori che non hanno voluto ricevere la Grazia, e il luogo, di tormento anch'esso, chiamato "Lo Stagno di Fuoco e di Zolfo", in cui vanno a finire, sempre gli stessi, dopo il Giudizio finale o universale, più Satana con i suoi demoni, la Bestia, il Falso Profeta, e gli angeli ribelli che sono incatenati nell'Abisso.

Spesse volte, sia il primo che il secondo luogo, vengono chiamati con lo stesso nome di INFERNO. La differenza è nel fattore tempo. Nel primo luogo vi vanno tutti i peccatori che sono morti e muoiono prima del Giudizio finale, il secondo luogo è definitivo e sarà attivo dopo la vittoria di Cristo sulla Bestia e sul Falso Profeta.

Riguardo la condizione di tutti e due i luoghi non vi è differenza: sono luoghi di tormento, di dolori, di sofferenze e di pianto.

Questa realtà ci fa comprendere un aspetto importantissimo nell'economia del Regno di Dio, cioè che la destinazione nell'aldilà si decide solo in questa terra, per cui tutte le credenze che incoraggiano le pratiche di intercessioni per i morti con i rituali annessi sono speculazioni arbitrarie e falsi insegnamenti atti a deviare le persone dal sano culto, essendo usati specialmente per incrementare l'entrata finanziaria.

Dio lascia al singolo individuo la facoltà di stabilire la propria sorte eterna, e questa sulla terra, per cui alla morte ognuno sarà portato nel luogo prestabilito: quelli a perdizione eterna nell'inferno o Ades, senza vedere Dio; quelli salvati, nel cielo alla presenza di Dio. Nel Giudizio Universale anche quelli che sono nell'inferno compariranno davanti a Dio, il quale confermerà loro l'eterna condanna.



Il luogo o condizione INFERNO racchiude diversi concetti biblici che, seppur descritti con termini diversi nelle lingue ebraica e greca, hanno in comune un predominante concetto, che è quello dell'esistenza di una realtà, dopo la cessazione dell'esistenza dell'uomo sulla terra, di condizione eterna, lontana da Dio e nella sofferenza. D'altronde, la creazione di Dio, il Suo impegno per la realizzazione della salvezza dell'umanità, con la necessità della nascita, della morte e risurrezione di Cristo, sarebbero state inopportune in una realtà dove non ci sarebbe una punizione eterna e dove alla fine tutto sarebbe tornato nel nulla assoluto o nella eterna scomparsa dell'uomo malvagio e peccatore, tutte cose, queste, che ci portano alla deviazione totale dall'insegnamento di Cristo e completamente fuori dal cristianesimo.

Anche se la dottrina dell'inferno non è la dottrina centrale del cristianesimo, possiamo tranquillamente dire che è, insieme alle altre, un insegnamento importantissimo, per cui negando la sua esistenza saremo costretti a rifiutare le altre che sono ad essa collegate. Tutte le dottrine e gli insegnamenti fondamentali di Cristo sono vitali per il credente, sono come i raggi di una ruota, per cui venendone a mancare uno, viene compromessa la funzionalità della ruota stessa.



I termini che riscontriamo nelle lingue bibliche sono:

Abyssos (greco) cioè "abisso", "inferi", in particolare "prigione dei demoni e degli angeli ribelli in punizione" dei passi di Luca 8:31 e Apocalisse 9:1; un significato simile è attribuito a "tartaros" di 2° Pietro 2:4;

Sceol (ebreo) ovvero Ades (greco), comunemente chiamato "inferno" e "soggiorno dei morti", ed è il luogo provvisorio ed intermedio di soggiorno dell'anima della persona deceduta sino alla resurrezione finale. Lì Gesù è andato a predicare il Vangelo agli spiriti dei morti (1° Pietro 3:19, 4:6), ed è pure da lì che, quando se n'è salito in alto, nel cielo, ha liberato molti che erano prigionieri, portandoli con se (Efesini 4:8). Quindi Sceol o Ades, adesso, dopo la resurrezione di Gesù, è la condizione e il luogo dove vanno le anime di coloro che saranno giudicate e condannate da Dio ed è tutt'ora un luogo in cui si soffre. (Leggi le testimonianze);

Geenna (greco) è l'inferno finale di fuoco e zolfo, o "stagno ardente di fuoco e zolfo" di Apocalisse 20:10 e 20:15. E' il termine tradotto in greco dall'Aramaico di "gehinnam", cioè valle di Hinnom, luogo a sud di Gerusalemme, dove al tempo del dominio cananeo venivano eseguiti sacrifici di bambini tramite roghi e che valeva come luogo di giudizio divino. Quando Gesù parla di questo luogo non si riferisce al luogo geografico, ma a quello che esso rappresenta, cioè il luogo della punizione.

Dunque i passi della Bibbia che ci parlano di queste realtà non ci vogliono trasmettere dei concetti puramente simbolici, come vogliono credere quelli che rifiutano il sano insegnamento di Cristo per abbracciare le tesi dell'annichilimento e del condizionalismo, ma ci descrivono, seppur aiutati da figure immaginarie, delle realtà presenti e future.

La Geenna, o lo Stagno di Fuoco e di Zolfo sono veramente dei luoghi in cui si soffre. Gli elementi del fuoco e dello zolfo possono essere immaginari, ma quello che la Parola di Dio ci vuole trasmettere sono gli effetti che questi elementi hanno sulla persona e sono effetti che causano dolore e sofferenze. Infatti, dice ancora la Gesù: "...lì sarà il pianto e lo stridor di denti".



Inoltre bisogna distinguere tra la cessazione della vita fisica e la morte eterna.

Noi uomini creati ad immagine e somiglianza di Dio siamo spirito, abbiamo un'anima ed un corpo. Come dice l'Apostolo Paolo: "...abitiamo in questa tenda (corpo)". Quando, per un qualsiasi motivo di infermità o di incidente, il nostro corpo non è più in grado di funzionare, diciamo che "si muore", alla nostra anima viene a mancare quella condizione che le permette l'esistenza sulla terra, o meglio ancora, sulla superficie della terra. Questa è la morte fisica, la cessazione della vita del corpo.

La morte eterna, invece, è la condizione di mancanza di vita divina per l'eternità. E' chiamata anche "la morte seconda" in Apocalisse 20:14 ed è raffigurata come uno stagno dove bruciano continuamente elementi infiammabili.

Così quando leggiamo nella Bibbia che l'uomo che muore viene posto nella tomba e li non si ricorderà più niente, vuol dire che il corpo, creato o trasformato da Dio dalla terra, ritorna alla terra da dove è stato tratto, ma l'anima scende nel soggiorno dei morti (Sceol-Ades-Inferno).

In ebraico il termine "tomba" è "queber", in greco "taphos" e "mnemeion". Sono tutti termini differenti da quelli sopra descritti e rappresentano e descrivono condizioni e luoghi diversi.



Anche se vogliamo partire dal presupposto che termini come: stagno ardente, fornace ardente, pena di fuoco eterno, fuoco inestinguibile, verme che non muore e tormento, trattano di una descrizione simbolica, in tutto o in parte, sono comunque riconoscibili delle realtà spaventose: lontananza da Dio, tenebre, sofferenze e tormenti.

L'indicazione perentoria di tali dolori nello Sceol o nella Geenna, non si possono paragonare a un'estinzione o annientamento dell'esistenza. Se l'uomo fosse veramente annientato all'atto della morte terrena sarebbero superflui e incomprensibili i riferimenti al "fuoco eterno" o "inestinguibile", al "verme che non muore" e alle relative sofferenze.

Da nessuna parte della Sacra Scrittura si trova una chiara prova del fatto che questo "fuoco" rappresenta un atto unico di annientamento che dà termine all'esistenza dell'individuo, mentre invece si denota la sua eterna durata.

Per descrivere la realtà della punizione, della sofferenza e della lontananza eterna da Dio, la Bibbia utilizza costantemente concetti che richiamano orrore, dolore e sofferenze. Per esempio, la Geenna non rappresenta qualcosa di irreale, temporaneo e vuoto, ne qualcosa che annienta definitivamente, ne un luogo di condizione intercorrente fra le varie reincarnazioni, ne un luogo di purificazione come il Purgatorio.



Alla fine anche "la morte" e "il soggiorno dei morti" saranno gettati nello Stagno di Fuoco (Apocalisse 20:14). Questo ci descrive: 1) il passaggio dei morti, da una condizione temporanea di sofferenze ad una condizione finale di eterna perdizione; 2) la fine della funzione dello Sceol da "anticamera dell'inferno", così, seppur ve ne fossero rimasti alcuni, anch'essi si troverebbero nella eterna e finale destinazione, dentro lo Stagno di Fuoco.

CONCLUSIONE

Accettare l'insegnamento dell'INFERNO e descriverlo, non significa gioire ed essere felici per le molte anime che vanno in quel luogo di tormento. Nella Bibbia sta scritto che Dio non si compiace nel peccatore che perisce, ma desidera che ogni persona giunga alla conoscenza della verità per poter scegliere per la sua salvezza. Purtroppo, ed a malincuore, dobbiamo costatare che, o per ignoranza, o per negligenza, o per libera scelta, molte persone vivono la propria vita vicino alla religione ma lontano da Dio. Anche noi come figli di Dio ci associamo al sentimento di Dio, e il solo scopo di questa modesta iniziativa è quello di servire come monito ed avvertimento per coloro che consapevoli o inconsapevoli sono sulla strada che li porta all'inferno. (Leggi il Piano di Dio per l'uomo).



Gesù ha detto: " ...due sono le vie: una stretta ed angustia che porta alla vita, e pochi sono quelli che la prendono; l'altra larga e spaziosa che porta alla perdizione, e molti sono quelli che vi si incamminano". (Matteo 7:13-14).

La strada che conduce all'inferno è prima di tutto una strada (trascorrere la vita) senza la Salvezza e senza Dio; è la strada del peccato e delle concupiscenze; della realizzazione dei propri desideri ad ogni costo, anche recando del male al prossimo.

Strada significa "trascorrere la vita", "seguire una tale decisione", "fare una tale scelta". E' una decisione che prendiamo noi, conseguentemente alla libertà che Dio ci ha dato. La strada della politica corrotta, della religione formale, della scienza senza Dio, delle filosofie e delle dottrine ingannatrici e dell'egoismo, è la strada che tira dritto per l'inferno.

Il rimedio per evitare ciò è cambiare strada, decidere di fare la volontà di Dio e arrendersi all'amore di Cristo, colui che può perdonare tutti i nostri peccati ed assicurarci una vita eterna vicino a Dio e fuori dall'inferno.

(Come ricevere la Salvezza).

http://www.incontraregesu.it/l'inferno%20esiste.html

L'INFERNO E LA SACRA BIBBIA

L'INFERNO DESCRITTO DA GESÙ



Gesù, nei suoi messaggi, ha parlato più della realtà dell'inferno, che della realtà del Cielo.

Di seguito sono riportati alcuni versetti dove Gesù descrive l'inferno, che in questi casi si riferisce allo "Stagno di fuoco e di zolfo" come in Apocalisse 20:14-15.



Matteo 5:22

Ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello "stupido", sarà giudicato dal tribunale; e chi gli avrà detto "pazzo", sarà condannato al fuoco dell'inferno.

Matteo 11:23

Gesù quando rimprovero Capernaum gli disse: "E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell'Ades"

Matteo 13:40

Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

Matteo 13:42

E li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.

Matteo 18:8

Ora, se la tua mano, o il tuo piede, ti è occasione di peccato, mozzali e gettali via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani e due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.

Matteo 22:13

Allora il re disse ai servi:"Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.

Matteo 23:33

Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete alla condanna dell'inferno?

Matteo 25:41

Allora Egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra:"Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

Matteo 25:46

E questi andranno nelle pene eterne, ed i giusti nella vita eterna.

Marco 3:29

Ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, ma sarà destinato alla dannazione eterna.

Marco 9:43

Se la tua mano ti è occasione di peccato tagliala! E' meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani ed andare all'inferno, nel fuoco inestinguibile.

Marco 9:48

Dove il loro verme non muore ed il fuoco non si spegne.

Giovanni 5:29

Quelli che hanno fatto il bene risusciteranno alla vita; e quelli che hanno fatto il male risusciteranno a condanna.



ALCUNI PASSI DELL'ANTICO TESTAMENTO



Alcuni passi delle Sacre Scritture che confermano l'esistenza del soggiorno dei morti e che esso si trova sotto terra ad una grande profondità e che la vi scendono gli empi quando muoiono.



"Gli empi se n'andranno al soggiorno dei morti, si, tutte le nazioni che dimenticano Iddio" (Salmo 9:17), ed a proposito della sorte di quelli che confidano nei loro grandi averi e si gloriano della grandezza delle loro ricchezze e scritto: "Sono cacciati come pecore nel soggiorno dei morti; la morte e il loro pastore" (Salmo 49:14).



Giobbe, parlando degli empi, disse: "Passano felici i loro giorni poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti" (Giobbe 21:13).



Isaia, parlando della sorte di quelli che in Sion non ponevano mente a quel che faceva il Signore, ma si inebriavano di vino e di bevande alcoliche disse: "Perciò il soggiorno dei morti si è aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola; e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che in mezzo ad essa festeggia" (Isaia 5:14).



Sempre Isaia, nell'oracolo contro il re di Babilonia, disse ad Israele: "Tu pronunzierai questo canto sul re di Babilonia e dirai:.. Il soggiorno dei morti, laggiù si è commosso per te, per venire ad incontrarti alla tua venuta. Il tuo fasto e il suon dei tuoi salteri sono stati fatti scendere nel soggiorno dei morti" (Isaia 14:3,9,11).



Dio per mezzo di Ezechiele predisse ciò che avrebbe fatto a Tiro con queste parole: "Allora ti trarrò giù, con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo d'un tempo, ti faro dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendono nella fossa..." (Ezechiele 26:20).

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ATHET PYAN SHINTAW PAUL HA VISTO L'INFERNO

ATHET PYAN SHINTAW PAUL



Athet Pyan Shintaw Paul, un ex-monaco buddista del Myanmar (Burma), racconta come nel 1998 resuscitò dai morti mentre si svolgeva il suo funerale, dopo tre giorni, tornando dall'inferno, e convertitosi a Cristo cominciò subito ad avvertire tutti che se continuavano ad adorare Buddha e altri dei sarebbero finiti all'inferno, proclamando che solo Gesù è il vero Dio.


Ecco le sue parole: "Mi chiamo Athet Pyan Shintaw Paulu, sono nato nel 1958 in Bogale nel Irrawaddy Delta, Myanmar del Sud (Burma). Quando raggiunsi i 18 anni, i miei genitori Buddisti mi mandarono come novizio in un monastero. A 19 anni, diventai un monaco, entrando nel monastero di Mandalay Kyaikasan Kyaing, dove fui istruito da U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw, probabilmente il più famoso insegnante buddista del tempo, che è morto in un incidente stradale nel 1983. Quando entrai nel monastero mi fu dato un nome nuovo: U Nata Pannita Ashinthuriya.

Cercai di sacrificare i miei propri pensieri e desideri egoistici, persino quando le zanzare si posavano sul mio braccio, io invece di cacciarle via gli permettevo di morsicarmi. Mi ammalai molto gravemente, e i medici diagnosticarono una combinazione di Malaria e Febbre Gialla. Dopo un mese in ospedale, essi mi dissero che non potevano fare altro per me, e mi dimisero dall'ospedale in modo che potessi prepararmi a morire.



Di ritorno al monastero, io diventai sempre più debole, e alla fine persi i sensi. Scoprii, più tardi, che ero morto, il mio corpo cominciò ad imputridirsi e odorava di morte, il mio cuore aveva cessato di battere. Il mio corpo fu fatto passare attraverso i riti di purificazione del Buddismo.

Ma il mio spirito era completamente sveglio e mi trovai in una potente tempesta che faceva volare via tutto. Non un singolo albero, niente rimase in piedi. Io ero in una pianura vuota.

Dopo qualche tempo, attraversai un fiume, e vidi un terribile lago di fuoco. Ero confuso, perché il Buddismo non conosce una tale cosa. Io non sapevo che fosse l'Inferno fino a che non incontrai Yama, il Re dell'Inferno. La sua faccia era quella di un leone, i suoi piedi erano come serpenti, ed egli aveva molte corna sulla sua testa. Quando chiesi il suo nome, egli disse: "Io sono il Re dell'Inferno, il Distruttore".

Io poi vidi gli abiti color zafferano dei monaci di Myanmar nel fuoco, e guardando più da vicino io vidi la testa rasata di U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw. "Perché lui è nel lago di fuoco?", domandai. "Egli era un insegnante molto bravo; la sua audio cassetta: Sei un essere umano o un cane?, ha aiutato migliaia di persone a riconoscere che essi valgono più di un animale!". "Si, era un bravo insegnante", disse Yama, "Ma lui non ha creduto in Gesù Cristo. Ecco perché è all'Inferno!"



Mi fu poi mostrato un altro uomo, con dei capelli lunghi legati in un gomitolo sulla parte sinistra della sua testa. Egli indossava anche un abito, e quando domandai chi egli fosse, mi fu detto: "Gautama, che voi adorate (Buddha)". Fui sconvolto. Buddha all'Inferno, con tutta la sua etica e tutto il suo carattere morale? "Non è importante quanto egli fosse buono. Egli non ha creduto nell'Eterno Dio, e perciò è all'inferno", rispose il Re dell'Inferno. Io vidi anche Aung San, il capo rivoluzionario. "Egli è qui perché perseguitò e uccise i Cristiani, ma principalmente perché egli non ha creduto in Gesù Cristo", mi fu detto.

Un altro uomo, molto alto, indossava un'armatura e portava una spada e uno scudo. Egli aveva una ferita sulla sua fronte. Era più grosso di chiunque altro io potessi vedere, era alto circa otto piedi [1 piede = 30,48 centimetri]. Il Re dell'Inferno mi disse: "Quello è Goliath, ed è all'Inferno perché ha schernito Dio e il suo servo Davide". Io non avevo mai sentito parlare ne di Goliath e ne di Davide.



Un altro Re dell'Inferno si avvicinò a me e mi domandò: "Stai andando anche tu nel lago di fuoco?". "No", dissi, "io sono qui solo per guardare". "Hai ragione", mi disse la creatura, "tu sei venuto solo per guardare. Io non riesco a trovare il tuo nome. Tu dovrai tornare la da dove sei venuto". Sulla strada di ritorno, io vidi due vie, una larga e una stretta. La via stretta, che io seguii per circa un'ora, e mentre la percorrevo diventava di puro oro. Potevo vedere perfettamente la mia propria immagine riflessa!

Un uomo di nome Pietro mi disse: "Ora torna indietro per dire alle persone che adorano Buddha e altri dei che essi finiranno all'inferno se non cambiano. Essi devono credere in Gesù". Egli poi mi diede un nome nuovo: Athet Pyan Shintaw Paul che significa: Paolo, che ritornò in vita.



La cosa successiva che sentii fu mia madre che gridava: "Figlio mio, perché ci lasci ora?". Io compresi che giacevo in una bara. Quando mi spostai, i miei genitori gridarono: "E' vivo!", ma gli altri che erano attorno non credettero loro. Quando essi mi videro, essi furono agghiacciati dalla paura e cominciarono a gridare: "E' un fantasma!" Io notai che stavo seduto in mezzo a tre coppe ed ero impregnato di un liquido odoroso che avevano cosparso sul mio corpo mentre giacevo nella bara. Mi fu detto che stavano per cremarmi.

Quando un monaco muore, il suo nome, la sua età, e il numero degli anni del suo servizio da monaco sono incisi nella bara. Io ero gia stato iscritto come morto, ma come voi potete vedere, io sono vivo!"



Tratto da: Jesus.org

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giovedì 23 aprile 2009

LE PRATICHE OCCULTE

CAMMINO CRISTIANO


Le pratiche occulte
esaminate alla luce della Parola di Dio



"Guardate, io pongo oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione, se ubbidite ai comandamenti dell'Eterno, del vostro Dio, i quali oggi vi do; la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti dell'Eterno, dell'Iddio vostro, e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per andar dietro a dèi stranieri che voi non avete mai conosciuti.

Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né chi usa incantesimi, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché chiunque fa queste cose è in abominio all'Eterno"

(Deut. 11:26-28, 18:10-12a).

Le pratiche occulte, riassunte nel breve elenco riportato sopra, sono un'abominazione per l'Iddio santo. Un'abominazione è qualcosa che Dio ritiene orribile e disgustoso. Egli detesta chiunque esercita queste pratiche, poiché tramite esse gli esseri umani fanno la volontà di Satana, e si incamminano verso la loro distruzione.

Osserviamole brevemente:

Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco...
Fa riferimento al sacrificio umano (Lev. 18:21, 2 Re 16:3, 17:17, 21:6, 23:10. 2 Cron. 33:6, Ger. 32:35). Nessuno è autorizzato a uccidere un altro essere umano. Allo stesso modo, un bambino non ancora uscito dal grembo materno è una creatura umana viva, che Dio ha formato e a cui Dio ha dato la vita.


Né chi esercita la divinazione, né chi predice il futuro, né chi dice la fortuna...
Fa riferimento alla pratica di cercare di scoprire il futuro e predire gli eventi mediante le pratiche esoteriche e il soprannaturale. È praticata da chiaroveggenti, cartomanti e persone che esercitano attività medianiche (2 Re 17:17, Ger. 27:8-9, Atti 16:16-24). Dio è il creatore e il sostentatore dell'universo, e a Lui soltanto dobbiamo rivolgerci, sapendo che conosce ogni cosa e ogni evento futuro.
Attenzione a: cartomanzia, chiaroveggenza, chi dice la buona fortuna, chi legge le linee della mano, le tavolette ouija, le sfere di cristallo, i tarocchi, la lettura dei fondi di tè, ecc.



Né astrologo...
L'astrologia (predire il futuro basandosi sulla posizione degli astri) è un'altra forma di divinazione. Significa sottomettersi alla volontà di entità spirituali per il proprio destino, anziché a Dio (Is. 47:12-15, Ger. 10:2, Dan. 1:20, 5:7,11,15). Dio ci guida, non la Sua creazione. Gli oroscopi possono apparire innocui ai più, ma sono una forma di schiavitù spirituale. Leggerli significa accettare e onorare le pratiche occulte che Dio ha chiaramente condannato. Essi sono scritti da persone che praticano l'astrologia.
Attenzione a: astrologia, oroscopo, calcolo dell'ascendente, compatibilità di coppia in base al segno zodiacale, numerologia, etc.


Né mago...
I maghi, ma anche gli stregoni, sono coloro che utilizzano la magia, i riti magici, gli incantesimi (2 Re 17:17, Ger. 27:9). Dio ha comandato di allontanarsi da qualunque cosa abbia a che fare con la magia, e da qualunque contatto con entità spirituali. Non importa se può apparire buona o è considerata tale, poiché essa ha comunque la sua origine in Satana. La magia è una cosa che Dio ha in abominio.
Attenzione a: maghi, libri di magia o sull'esoterismo, sul satanismo, riti occulti, invocazioni, magia bianca, rossa o nera, ecc.



Né chi usa incantesimi...
Cioè streghe e stregoni, che fanno uso di incantesimi, e che sono in contatto con entità e potenze spirituali. Costoro praticano diverse forme di magia (Es. 22:18, 2 Cron. 33:6, 1 Sam. 15:23, Gal. 5:19-21, Is. 19:3) e alcuni utilizzano simboli, talismani, amuleti.
Non esiste una stregoneria "bianca" nel senso di "buona", poiché lo stregone riceve, inconsapevolmente o consapevolmente, il suo potere da Satana e i demoni che lo servono. Satana, non dimentichiamolo, "si traveste da angelo di luce" (2 Cor. 11:14).
Gli incantesimi sono utilizzati anche da molti maghi, ad esempio per avere il controllo su altre persone, o per alterare la natura (2 Re 17:17, 21:6, 2 Cron. 33:6, Is. 19:3).
Attenzione a: culti pagani, incantesimi, cristalli, riti per "indirizzare i fluidi" e le energie dell'universo, riti propiziatori per ottenere benessere e ricchezze, visualizzazione, mantra, viaggio astrale, ecc.


Né chi consulta gli spiriti...
Chiedere, domandare, desiderare, invocare, contattare, cercare un'entità spirituale, oppure lo spirito di un defunto o un'entità angelica come gli angeli o i demoni (2 Re 21:6, 2 Cron. 33:6, Is. 19:3).
Attenzione a: channeling, tavolette ouija, spiritismo, "maestri illuminati", amici spirituali invisibili, culto degli angeli (gli angeli di Dio non si lasciano adorare né invocare, anzi il loro culto è vietato, cfr. Col. 2:18), scrittura automatica, sedute spiritiche, bicchierino, telepatia, yoga, reiki e altre pratiche derivanti dalle religioni orientali, radioestesia, meditazione, ipnosi, magnetismo, dinamismo dei gruppi, medicine alternative del New Age, ecc.


Né negromante...
Cioè una persona che ritiene di parlare, di comandare o di essere in contatto con i defunti (1 Sam. 1-25, Is. 8:19, 1 Cron. 10:13-14). Chi chiama i medium per parlare con i propri familiari defunti (o lo fa in prima persona), pensa che essi contattino i morti, ma in realtà essi sono un tramite tra i demoni e gli uomini. Gli spiriti maligni che essi contattano spesso inconsapevolmente, ingannano l'uomo presentandosi come i defunti con i quali si desidera parlare.
I morti non possono essere contattati dai vivi (le Scritture negano questa possibilità); si tratta di entità spirituali demoniache al servizio di Satana che si presentano come defunti.
Attenzione a: medium, spiritismo, magia, stregoneria, voodoo, ecc.

"Che chiede da te l'Eterno, il tuo Dio, se non che tu tema l'Eterno, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu l'ami e serva all'Eterno, ch'è il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti dell'Eterno e le sue leggi che oggi ti do?" (Deut. 10:12,13).



http://camcris.altervista.org/praticheocc.html

GLI ESORCISMI

CAMMINO CRISTIANO
Gli esorcismi
a cura di D. Artusi



Cos'è un esorcismo?

Con questo termine ci si riferisce alla liberazione di una persona dalla possessione demoniaca (la quale può manifestarsi anche con ossessioni, violenza, capacità soprannaturali, ecc).


Come può accadere che si venga posseduti?

Entrando volontariamente in contatto con i demoni. Ciò può accadere partecipando a sedute spiritiche, praticando qualunque forma di magia o stregoneria, eseguendo certe pratiche delle religioni orientali (ad es. il reiki), messe nere, tavolette spiritiche, "gioco" del cartellone, scrittura automatica, channeling, ecc.
Molte persone, soprattutto i giovani, non vedono niente di male nel fare queste cose, e non sanno che dietro di esse non c'è semplicemente mistero, divertimento, "innocenti" contatti con entità controllabili, ma pericolose catene spirituali dalle quali nessun uomo può liberarsi da solo (per alcune testimonianze, si vedano i link riportati più sotto).


Chi sono Satana (il diavolo) e i suoi angeli (i demoni)?

Per la risposta si veda questa pagina.


Esistono i fantasmi? Si può entrare in contatto con loro?

I fantasmi e le apparizioni di uomini e donne defunti, non sono altro che manifestazioni operate dai demoni, con lo scopo di attirare gli uomini e indurli a cercare un contatto con gli spiriti (spiritismo) o con i morti (negromanzia). Entrambe le cose sono mezzi di cui Satana si serve per legare a sè gli uomini, ingannandoli e inducendoli a dare ascolto a lui.

Un uomo che riceve ordini da un "fantasma" che dice di aver bisogno di aiuto, da un "parente" a lui caro, da un santa donna vissuta secoli prima, da un'entità "superiore" che lo presceglie per un grande compito, ecc. ubbidisce ciecamente a ciò che gli viene detto, e rigetta ogni "antiquata" spiegazione religiosa ritenendo di essere stato "illuminato".

Tutte le forme di contatto con gli spiriti e i defunti sono severamente condannate da Dio: "Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose" (Deut. 18:10).
"Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l'Eterno, l'Iddio vostro" (Lev. 19:31).


In cosa consiste un esorcismo?

Moltissime religioni, pagane e pseudocristiane, praticano degli esorcismi mediante i riti più diversi. Per esse, l'esorcismo è una "lotta" tra l'esorcista (colui che pratica l'esorcismo) e i demoni che posseggono una persona. La chiesa cattolica, ad esempio, ricorre a varie forme di superstizione, acqua santa, croci e segni della croce, ostie benedette, litanie e preghiere alla Madonna e agli angeli, ecc. Le religioni pagane ricorrono a scongiuri, oggetti magici, invocazioni a varie divinità o spiriti, e varie forme di magia e spiritismo.


Tutto questo funziona realmente?

Cominciamo col dividere gli esorcisti in due categorie: i ciarlatani, e quelli che operano realmente con l'intervento di entità spirituali.
Tralasciando il primo caso, i cui risultati si possono facilmente immaginare, vogliamo soffermarci brevemente sul secondo caso.

Molti si rivolgono ai maghi per essere liberati, finendo così per aggravare la loro situazione. La magia, non importa che la si chiami bianca, rossa o nera, non è altro che una forma di "richiesta di intervento" al diavolo e ai suoi angeli, di cui si accetta implicitamente il dominio e la schiavitù.
Maghi, occultisti, medium e cartomanti, quando non si tratta solo di ciarlatani, sono guidati e posseduti loro stessi da demoni. Si può immaginare come chiedere a loro una liberazione spirituale sia un pericoloso controsenso.

Ci sono anche numerose religioni che praticano riti per esorcizzare gli indemoniati. La religione cattolica, come abbiamo visto ricorre a oggetti particolari e divinità "alternative" proprio come le religioni pagane. I suoi riti non hanno nulla a che fare con gli insegnamenti di Gesù Cristo, ma provengono dal paganesimo. Inoltre, rivolgersi a un defunto (es. Maria), significa praticare la negromanzia.

In definitiva, chi si rivolge a questi personaggi, solitamente finisce per trovarsi in una situazione ancora più difficile di quella in cui si trovava all'inizio. Spesso può anche sembrare che il problema scompaia, perché Satana sa come raggirare le persone per continuare a tenerle sotto la sua schiavitù, salvo poi esigere dalle loro vite un prezzo ancora maggiore, in termini di malattie, depressione, gravi ossessioni, e morte.


Cos'è l'acqua santa?

L'acqua santa usata dalla chiesa cattolica romana per i suoi esorcismi, è un'acqua che viene "benedetta" e confezionata con una miscela di sale mentre si recitano apposite preghiere; tale acqua riceverebbe "la virtù della grazia divina di scacciare i demoni, di guarire le malattie" (Enciclopedia Cattolica, vol. 1, 234). Il sale stesso viene esorcizzato prima dell'uso, con le seguenti parole: "io ti esorcizzo acciò tu diventi sale esorcizzato a salvezza dei credenti, e sii la salvezza dell'anima e del corpo per tutti quelli che ti useranno".

Come si può ben comprendere, questo rito è una delle tante superstizioni insinuatesi nella chiesa romana nel corso del tempo. Come si può credere che dell'acqua salata abbia la virtù di purificare l'anima delle persone e di tenere lontani i demoni?

I credenti non hanno bisogno di essere aspersi di acqua benedetta. I veri cristiani - quelli che cioè hanno ricevuto Gesù come loro Signore e Salvatore, facendo l'esperienza della nuova nascita - sono stati aspersi con il sangue prezioso di Cristo e sono liberati da tutti i peccati, come è scritto: "Il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato" (1 Giov. 1:7); per esso sono stati santificati (Ebr. 13:12), "in Lui noi abbiamo la redenzione mediante il suo sangue" (Efes. 1:7), ed hanno vinto il diavolo (Ap. 12:11).


Cosa dicono gli esorcisti cattolici in merito all'esorcismo?

Un esorcista cattolico molto noto in Italia, Gabriele Amorth, ha dichiarato tra le altre cose, che si può esorcizzare per telefono, che gli esorcismi possono durare mesi e anche anni prima che si possa riuscire a liberare qualcuno, e che Satana e i suoi angeli hanno un gran timore di Maria (questo è quanto gli hanno fatto credere), perché "lei è l'essere più puro che esista", e dunque bisogna invocare lei per essere liberati. Inutile dire che in tutto ciò non vi sia alcun fondamento biblico, ma solo idee provenienti dalla teologia cattolica romana.

Un altro esorcista molto noto, monsignor Milingo, al Congresso Internazionale Fatima 2000, definì Satana "la terza dimensione del male", e spiegò: "Non riuscivo a credere di aver trovato questa terza dimensione del male. La terza dimensione è gente che segue i riti delle sette sataniche... Ora, mi dispiace doverlo dire, ma a questa terza dimensione appartiene la Chiesa Cattolica. Mi dispiace molto, non riesco a capire, neanche ora ci riesco. Ma la sola consolazione che ho è che, beh, anche Giuda Iscariota era come noi. Stette con Gesù tre anni, ma non cambiò mai..."
Gli esorcisti, sempre secondo Milingo, avrebbero ricevuto ordine di "non attaccare il diavolo", e anche durante riti come il battesimo devono "rispettarlo".

Tutto ciò non ha nulla a che fare con il Cristianesimo, né con la liberazione offerta dal Signore a chiunque Lo invoca.


Che caratteristiche ha l'esorcismo cristiano?

Consideriamo solo un paio delle liberazioni operate dal Signore Gesù, come le troviamo nei Vangeli:

"Or nella sinagoga c'era un uomo posseduto da uno spirito di un demone immondo, che si mise a gridare a gran voce, dicendo: «Ah, che vi è fra noi e te, o Gesù Nazareno? Sei tu venuto per distruggerci? Io so chi tu sei: Il Santo di Dio!».
Ma Gesù lo sgridò, dicendo: «Ammutolisci ed esci da costui!». E il demone, dopo averlo gettato in mezzo a loro uscì da lui senza fargli alcun male. Allora tutti furono presi da stupore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, e questi escono»."
(Luca 4:33)

"Gli venne incontro un uomo della città: era posseduto da demòni e da molto tempo non indossava vestiti, non abitava in una casa, ma stava fra le tombe.
Appena vide Gesù, lanciò un grido, si inginocchiò davanti a lui e disse a gran voce: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi».
Gesù, infatti, aveva comandato allo spirito immondo di uscire da quell'uomo, di cui si era impadronito da molto tempo; e, anche quando lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, spezzava i legami, e veniva trascinato via dal demonio nei deserti.
Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Legione»; perché molti demòni erano entrati in lui. Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andare nell'abisso.
C'era là un branco numeroso di porci che pascolava sul monte; e i demòni lo pregarono di permetter loro di entrare in quelli. Ed egli lo permise.
I demòni, usciti da quell'uomo, entrarono nei porci; e quel branco si gettò a precipizio giù nel lago e affogò. Coloro che li custodivano videro ciò che era avvenuto, se ne fuggirono e portarono la notizia in città e per la campagna.
La gente uscì a vedere l'accaduto; e, venuta da Gesù, trovò l'uomo, dal quale erano usciti i demòni, che sedeva ai piedi di Gesù, vestito e sano di mente; e si impaurirono.
Quelli che avevano visto, raccontarono loro come l'indemoniato era stato liberato.
L'intera popolazione della regione dei Gerasèni pregò Gesù che se ne andasse via da loro; perché erano presi da grande spavento. Egli, salito sulla barca, se ne tornò indietro.
L'uomo dal quale erano usciti i demòni, lo pregava di poter restare con lui, ma Gesù lo rimandò, dicendo: «Torna a casa tua, e racconta le grandi cose che Dio ha fatte per te». Ed egli se ne andò per tutta la città, proclamando tutto quello che Gesù aveva fatto per lui."
(Luca 8:27)

Come vediamo, Gesù liberava immediatamente coloro che erano posseduti, e non utilizzava nessun oggetto benedetto o altra superstizione, ma in quanto Figlio di Dio, con la sola Sua autorità gli spiriti fuggivano.
È evidente che i complicati riti religiosi eseguiti dagli uomini di chiese e sette varie non sono affatto riconducibili alla volontà divina, essendo soltanto invenzioni umane.

Il Signore Gesù è vivente, ed è potente a operare e liberare, perché "Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno" (Ebrei 13:8). Egli può liberare, guarire, e salvare chiunque si rivolge di vero cuore A LUI.

È vero che i ministri del Signore possono compiere liberazioni e guarigioni per la Sua autorità, ma soltanto quando essi sono realmente servitori unti da Dio e operano nel Suo nome (è per la potenza di Cristo che si ha la liberazione, non per qualche capacità umana), e danno tutta la gloria a Lui soltanto. Gesù infatti disse: "Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno." (Marco 16:17)

Non è dunque in virtù di oggetti, riti, cerimonie, intercessione di defunti e divinità varie, che si può essere liberati, ma soltanto nel nome di Gesù Cristo il Signore: "Affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre." (Filippesi 2:10)


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